venerdì, aprile 19, 2024

Dress code virtù teologali

 


Luigi Giussani dice: «La grande grazia da cui la speranza nasce è la certezza della fede; la certezza della fede è il seme della certezza della speranza» Ciò su cui si fonda la speranza è un presente: «Ma un presente è veramente presente nella misura in cui tu lo possiedi; perciò la speranza è la certezza nel futuro che si appoggia su un possesso già dato», su una grande grazia, appunto.
Perciò la speranza cristiana è tutto tranne che irragionevole. Non è una speranza campata per aria, senza punto d’appoggio, una sorta di ottimismo irrazionale contro l’evidenza dei dati del presente. Anzi, la sua ragionevolezza poggia tutta su una conoscenza verificata nell’esperienza. Per questo possiamo dire che poggia su un possesso già dato.
*La speranza è una trappola, è una brutta parola, non si deve dire. La speranza è una trappola inventata dai padroni, di quelli che ti dicono "State buoni, state zitti, pregate che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell'aldilà, perciò adesso state buoni, tornate a casa." [...] Mai avere la speranza, la speranza è una trappola, è una cosa infame inventata da chi comanda. *
Péguy diceva: "Per sperare bisogna aver ricevuto una grande grazia.
Cosa è questa grande grazia?
La fede in Gesù Cristo.
La grande grazia è la certezza della fede, che è come un seme di tamerice, una delle più belle piante che ci siano.
Il seme di tamerice è piccolo, un piccolo seme che si confonde con la terra. Col tempo si sviluppa, si sviluppa e viene fuori una grande pianta con quei bei capelli lunghi, tutti orlati di perle che sono fiorellini, che al minimo soffio di vento si muovono come uno che soffi sui capelli lunghi di una ragazza. La grande grazia da cui la speranza nasce è la certezza della fede. La speranza, la virtù più piccola ma la più forte.
Papa Francesco è tornato più volte in questo periodo a parlare di speranza, spronandoci a guardare con occhi nuovi la nostra esistenza, soprattutto ora che è sottoposta a dura prova, e guardarla attraverso gli occhi di Gesù, “l’autore della speranza”, affinché ci aiuti a superare questi giorni difficili, nella certezza che il buio si trasformerà in luce. Io ho parlato della speranza che insieme alla fede e alla carità viene definita virtù teologale. Sono infuse da Dio nell'anima dei fedeli per renderli capaci di agire quali suoi figli e meritare la vita eterna. Sono il pegno della presenza e dell'azione dello Spirito Santo nelle facoltà dell'essere umano. Poi ho elencato due esempi di perduta speranza laica.
Infine, c'è una speranza laica che è supportata da qualche evento importante.
La speranza, senza una base forte altro non è che una casualità positiva.
Il pensiero positivo è l’abilità (ma anche l’abitudine) di orientare la mente verso uno stato di positività, superando i pensieri negativi e creandone di nuovi, più felici. Lo scopo è di affrontare con fiducia, speranza e consapevolezza gli avvenimenti della vita e di gestire al meglio anche le nostre emozioni.
Nella nostra vita, personale e collettiva, sembra essersi affievolito l’orizzonte della speranza. Il futuro ci appare troppo incerto e indecifrabile, se non minaccioso. Finiamo così per appiattirci sul presente. Ma senza speranza la vita si spegne. Queste difficoltà obbligano i credenti a purificare l’immagine che hanno della speranza, spesso a buon mercato e ‘leggera’. Il sacerdote e poeta José Tolentino Mendonça, una delle voci più autorevoli e note della cultura cattolica portoghese, in questo suggestivo articolo tesse un vero e proprio elogio della speranza, accettando la «prova del fuoco della disperazione», non ignorando l’enigma e l’assurdo della nostra storia, ma integrandoli nella visione di una speranza «umile, silenziosa, matura». In questo percorso l’Autore si ispira all’apostolo Paolo e al suo «sperare contro ogni speranza», quell’aprirsi disponibile al nuovo di Dio che ha in Abramo la sua figura umana paradigmatica e in Gesù Cristo il compimento pasquale, l’«icona della speranza che siamo chiamati a portare con noi nel tempo, accada quello che accada».